Vestirsi sempre uguale? Da Steve Jobs ad Angela Merkel: ecco 5 motivi

L’idea di vestirsi sempre uguale è una delle cose che mi ha affascinato di più da quando ho scoperto il minimalismo.
Complice il mio lavoro non a contatto col pubblico ed in un reparto aziendale informale, non è stato difficile lanciarmi nell’esperimento.
Ti vedo che stai storcendo il naso come se avessi pestato una cacca per strada.
Ma lasciami spiegare
Cosa intendo con vestirsi sempre uguale?
Intendo standardizzare il proprio abbigliamento scegliendo una sorta di uniforme quotidiana, come fanno del resto infermieri, militari, ecc…
Nel mio caso, l’uniforme è composta semplicemente da jeans e maglietta (o maglioncino a seconda della stagione) con alcuni capi extra come un blazer nero che uso nelle riunioni di business e un vestito azzurro per le cerimonie.
Per farti capire meglio, il mio armadio (senza considerare l’intimo) conterà si e no una 40ina di capi tra estate e inverno.
Tutto qui.
So che può sembrare impossibile, ma ti assicuro che non lo è.
Anzi, ti dirò di più, non solo non è impossibile, ma è uno modo di fare tipico di molte persone influenti.
I primi esempi che mi vengono in mente sono Zuckerberg, Einstein, Angela Merkel e soprattutto il caro buon vecchio Steve Jobs.
L’abbigliamento di Steve Jobs
Se dovessi convincerti della bontà dell’uniforme con una sola mossa, mi giocherei proprio la carta Steve Jobs.
Steve Jobs, il visionario imprenditore patron di Apple, si vestiva sempre uguale: lupetto e jeans.
Sempre, in ogni occasione.
(Se non mi credi, vai pure su Google e cerca Steve Jobs abbigliamento)
Quindi se lo faceva lui, puoi farlo sicuramente anche tu.
Ma sai perché si vestiva così?
Inizialmente pensavo fosse minimalista anche lui, come del resto lo sono molte persone di successo, ma poi leggendo alcuni articoli sulla vicenda, ho scoperto la verità.
Steve Jobs ha adottato un’uniforme per diventare un’icona di stile!
Hai capito bene, un’icona di stile nel vestirsi sempre uguale.
Non è una cosa pazzesca?
La storia di come sia arrivato a questa scelta però è ancora più interessante.
Lascia che te la racconti:
Leggenda narra che Jobs fosse andato in Giappone in visita ad un’azienda di tecnologia e che avesse notato che i dipendenti della stessa, fossero tutti vestiti allo stesso modo.
Chiedendo spiegazioni al presidente gli venne detto che nel dopoguerra, molte aziende avevano dovuto provvedere al vestiario dei propri dipendenti che erano completamente senza soldi e che quindi non avevano la possibilità di pensarci da soli.
Naturalmente era stato scelto un vestiario standardizzato in piena filosofia Kaizen e da lì è derivata la nascita dell’uniforme aziendale.
Jobs ne rimase così colpito che al suo ritorno in USA provò ad introdurre questa stessa filosofia all’interno di Apple.
Non riscuotendo molto successo (come puoi immaginare), ha deciso di tenere la cosa per sé.
Come Jobs anche altri nella storia hanno provato a proporre abiti e collezioni standard per tutti.
È il caso della nota economista Helen Johnson che nel 1916 propose un vestito chiamato “standardized Dress” con l’intento cito:
“di incoraggiare un modo per cui gli individui vengano ricordati per le loro facce ed idee invece che per i vestiti costosi che indossano”
Anche lei però come Jobs, fallì nel tentativo non incontrando mai il favore popolare.
Vuoi sapere perché?
Bene, per farlo dobbiamo parlare brevemente della psicologia del vestire.

La psicologia del vestire, ovvero perché gli esseri umani si vestono
Proverò a farla breve, perché non voglio indurti l’effetto documentari sui pianeti della lezione di scienze.
(hai tutta la mia stima se non ti sei mai addormentato/a)
Dunque perché ci vestiamo?
All’inizio dei tempi gli esseri umani se ne andavano in giro nudi e crudi, ma poi qualcuno nelle popolazioni più a nord ha dovuto inventarsi dei metodi per stare al caldo durante i periodi più freddi…et voilà
Ecco nascere i primi vestiti.
Col passare dei millenni e dei secoli i vestiti passano dall’essere una questione di sopravvivenza, ad avere una valenza più modaiola e caratterizzante degli individui.
Un primo accenno di moda come concetto, si ha a partire dal Medioevo in cui la ricca nobiltà utilizzava i vestiti, fatti di colori sgargianti e tessuti preziosi, per mostrare il proprio potere.
Andando più avanti nella storia, la moda assume i termini che ne diamo noi ai giorni nostri e diventa quindi un modo per esprimere il nostro stile personale e/o evidenziare il nostro status.
Forte di questi concetti l’industria della moda è ad oggi tra le più vaste e profittevoli del mondo occidentale.
Per farla breve: è una vera e propria macchina da soldi.
Lo sai che l’abbigliamento rappresenta un business da 3 Triliardi di dollari?
Io non riesco neanche ad immaginarli 3 Triliardi.
Purtroppo, però, un mercato così imponente porta con sé una miriade di problemi legati a sfruttamento ed inquinamento.
Ho già parlato a lungo di questo discorso nel mio articolo sul fast fashion che ti invito a leggere, ma già di per sé questo costituisce un motivo valido per tenere sotto controllo il proprio guardaroba.
Ma torniamo a noi e all’uniforme personale.
Cos’è un uniforme e come si crea?
Come dicevo sopra, l’uniforme non è nient’altro che la standardizzazione del proprio guardaroba.
Esistono però due scuole di pensiero quando si parla di vestirsi sempre uguali.
La prima prevede di utilizzare tutti i giorni lo stesso modello, dello stesso colore sia di maglietta che di pantalone, un in pieno stile Steve Jobs.
La seconda invece prevede di utilizzare un capsule wardrobe molto ristretto in cui si abbinano capi tendenzialmente dello stesso modello, ma di colori diversi, più in stile Angela Merkel.
L’approccio all’uniforme è molto personale e sta solo a te decidere quale scegliere.
Detto questo veniamo al nocciolo della questione…
Come si crea un’uniforme minimalista?
Se scegli l’approccio Steve Jobs, la questione è molto semplice: prendi la tua maglietta e i tuoi pantaloni preferiti e comprane una serie identica da utilizzare ogni giorno.
Se scegli l’approccio Angela Merkel, le linee guida per crearne una tutta tua sono le medesime di un capsule wardrobe e che ti sintetizzo qui sotto:
- Pochi capi
- Colori basici facili da abbinare
- Tutti i capi sono intercambiabili fra loro
Arrivati a questo punto, sai cos’è un’uniforme minimalista e come crearne una tutta tua.
Manca solo un’ultima cosa, ovvero: “Perché dovresti farlo?”
Scopriamolo!
I vantaggi e gli svantaggi del vestirsi sempre uguale
A livello pratico vestirsi sempre uguale ha molti vantaggi:
- È una decisione in meno che devi prendere la mattina. Se anche tu passi almeno un quarto d’ora davanti all’armadio ogni singolo giorno sai di cosa parlo.
- Sei sicuro di abbinare sempre le cose in modo giusto
- Sei sicuro di stare bene con ogni outfit che indossi. Di conseguenza aumenterà anche la tua autostima.
- Risparmi soldi
- Fai bene all’ambiente
Ci sono però anche degli svantaggi:
- Potresti stufarti
- Se lavori a contatto col pubblico in determinati contesti potresti non poterlo fare
- Sei più esposto alle critiche
Conclusioni
Tutti pensano che la semplicità sia una cosa semplice per l’appunto, ma non è così.
Nella società moderna ci vuole coraggio anche per decidere di vestirsi sempre uguale senza avere paura di essere giudicati per le proprie scelte.
Una volta superate le nostre resistenze mentali però, la strada è tutta in discesa!
Personalmente da quando ho iniziato a vestirmi sempre uguale non mi sono mai voltata indietro e non mi sono nemmeno mai stufata.
Non mi è nemmeno mai capitato di essere criticata apertamente per il mio stile, ma soprattutto godo in pieno di tutti i vantaggi che ti ho elencato sopra.
Se vorrai provarci anche tu, sono certa che non te ne pentirai!
Insomma ti va di accettare questa sfida?
Fammelo sapere nei commenti!
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Ti avviserò solo quando pubblicherò qualcosa di nuovo!
A rileggerci.


5 Comments
Diego
Ciao Stefania concetti interessanti …..mi piacerebbe approfondire……domani faccio inventario per sfida 100 cose…..poi avanti
Diego
Steffy91
Ciao Diego, sono contenta di averti ispirato! Sei riuscito a fare l’inventario delle 100 cose? 🙂
Massimiliano Monti
Io ci sto arrivando, ad avere un outfit alla Steve Jobs. Ovviamente ho anche un abito che uso in occasioni particolari. A breve avrò tutte camicie uguali, e pantaloni uguali. Per l’intimo ci sono già arrivato.
I pantaloni sono studiati per essere gli stessi per tutte le stagioni, per l’inverno ho la camicia manica lunga azzurra sempre uguale con le mie iniziali. Per l’estate invece uso la polo manica corta sempre azzurra.
Allo stesso modo per fare sport ho diversi capi di abbigliamento a seconda dello sport che faccio.
Sono del parere che vestirsi sempre nello stesso modo non ti spersonalizzi anzi, sei sempre te stesso in ogni situazione.
Steffy91
Wow! Bella testimonianza Massimiliano, grazie per averla condivisa!
Il Signor 27
Molto interessante, grazie 🙂